Erano sostanzialmente quattro i temi sui quali voleva discutere la SSIC nella trattativa del rinnovo del Contratto nazionale mantello: l’alleggerimento del carico giornaliero di lavoro (ore di cantiere, flessibilità e tempo di viaggio), regole più chiare sull’interruzione dei lavori in caso di intemperie (pioggia, freddo e canicola), una soluzione complessiva per permettere ai lavoratori edili con più di 50 anni di arrivare al pensionamento anticipato in salute e ancora attivi nella propria impresa e, infine, il mantenimento del potere d’acquisto dei salari.

Nei primi cinque incontri di negoziazione, gli impresari costruttori non hanno di certo favorito un dialogo costruttivo tra le parti ma hanno insistito nell’imporre la propria visione su quello che, a parer loro, dovrebbe rappresentare il contenuto del nuovo CNM.
Emblematiche le discussioni attorno la richiesta dei lavoratori di alleggerire il carico giornaliero di lavoro. Ecco la proposta degli impresari: abolizione del calendario di lavoro, settimana di zero ore da recuperare con settimane lavorative di 48 ore sul cantiere, limite massimo giornaliero di 12 ore compreso il tempo di viaggio e limite massimo settimanale con tempo di viaggio di 58 ore (richiesta peraltro contraria alla LL). Una sorta di lavoro su chiamata che vuole i lavoratori impiegati sul cantiere quando c’è lavoro e/o quando si può lavorare (vedi intemperie) e starsene a casa quando il lavoro non c’è oppure non è possibile lavorare. Alla faccia dell’alleggerimento del carico giornaliero di lavoro!
Anche sul come mettere gli over 50 nella condizione di arrivare al pensionamento anticipato in salute e con un posto di lavoro, gli impresari provocano pesantamente i lavoratori: dateci la possibilità di declassificarli e diminuire loro il salario di 1’000/1’500 franchi mensili e vedrete che questi lavoratori arriveranno al prepensionamento attivi in ditta. Questa la loro risposta.
E gli aumenti salariali? Buio pesto. Alla nostra proposta di adeguare i salari del 4.4% (3.4% carovita + 1% aumento salariale = CHF 260, disponibili a spalmare questo aumento sulla durata contrattuale) la «non risposta» degli impresari è stata concisa e netta: prendiamo nota della vostra rivendicazione ma fintanto che non vi aprirete sulla nostra proposta di revisione dell’orario di lavoro (vedi sopra) non se ne parla.
In questi primi cinque incontri di trattativa, la SSIC-CH, come un muro di gomma, ha letteralmente rimbalzato tutte le aspettative dei lavoratori mettendo sul tavolo le proprie carte: gestire à la carte il tempo di lavoro e scaricare una parte importante del rischio aziendale sulle spalle dei lavoratori. Il tutto, conducendo una strategia negoziale particolarmente aggressiva che rischia di precludere la possibilità di addivenire ad un accordo per il rinnovo CNM nelle prossime tornate di trattativa ancora in agenda il 21 ottobre e il 14 novembre 2022.
Sono quindi confermate le azioni di protesta che saranno organizzate in tutta la Svizzera durante la seconda quindicina del mese di ottobre 2022. La mobilitazione dei lavoratori è stata avviata.
Ed un primo passo in questa direzione è stato compiuto all’indomani dell’ultima tornata di trattativa: sabato 17 settembre a Gudo, 120 lavoratori edili chiamati da OCST e UNIA in assemblea congiunta per ascoltare, sbigottiti e offesi nella propria dignità, le ricette degli impresari costruttori e discutere sui passi che saranno intrapresi per riportare gli stessi alla ragione.

Paolo Locatelli