Sono Claudio Isabella, vivo a Biasca con Alessandra e, da poco più di un mese, siamo felicemente genitori di Ethan.
Dopo la parentesi sportiva, dove ho avuto la fortuna di poter fare della mia passione un lavoro, giocando a hockey per l’Ambrì, il Neuchâtel, il Basilea e l’Asiago (siamo diventati Campioni Italiani), ho intrapreso la professione di sindacalista all’interno dell’OCST, nell’allora sede della Regione Tre Valli di Biasca. Dal 2018 sono vicesegretario Regionale del Segretariato del Sopraceneri e responsabile della sede di Biasca.

Oltre alle mansioni regionali, sono attivo con funzioni di responsabilità a livello Cantonale. Ricopro infatti il ruolo di responsabile del settore terziario, sono attivo in diverse commissioni paritetiche, nella Commissione per la formazione cantonale e prendo parte a numerose trattative dei contratti collettivi di lavoro.
Dal 2019 inoltre, ho l’onore di essere deputato al Gran Consiglio e di rappresentare il mio partito nella Commissione “economia e lavoro”. Dal 2016 sono Consigliere comunale a Biasca.
Oltre la famiglia, l’hockey, lo sport in generale e gli amici sono le mie passioni, i miei hobby.

Mons. Luigi Del-Pietro disse “Occorre che taluni nostri amici si facciano strada anche sul terreno politico per difendere gli interessi della classe operaia attraverso lo sviluppo della legislazione sociale, della politica economica e di tutto ciò che tocca la vita e la famiglia dei lavoratori”. Cosa ti spinge a candidarti?
In primis la passione. Sia per la politica, e quindi la cosa pubblica, che per il lavoro che ho la fortuna di poter svolgere.
Poter essere presente nei gremi dove vengono prese le decisioni in ambito legislativo e permettere di tutelare gli interessi delle famiglie e dei collaboratori che troppo spesso si trovano a subire le decisioni altrui, sono motivi che spingono ad impegnarmi concretamente in ambito politico.
Insomma i treni passano ed è importante non aspettarli passivamente ma mettersi alla guida così da direzionarli dove vogliamo noi.

Attualmente assistiamo a un aumento dei prezzi e alla conseguente diminuzione del potere di acquisto. Anche l’economia non cresce. Secondo te, cosa si può fare per mantenere il potere di acquisto?
Le maniere per permettere ai ticinesi di mantenere il potere di acquisto sono suddivisibili in 2 macro possibilità. Da una parte aumentando le entrate senza che vi siano aumenti delle uscite e dall’altra diminuendo le uscite a fronte di entrate almeno uguali.
Aumentare le entrate, e quindi i salari, a livello politico è decisamente una sfida ostica. Almeno poterlo fare in modo diretto. Lo si potrebbe fare, in un Cantone di frontiera dove vi è una forte concorrenza di manodopera, diminuendo la “domanda” a fronte della stessa “offerta”. Così facendo si diminuirebbero i posti di lavoro rispetto ai possibili candidati e si invertirebbe la tendenza al ribasso dei salari.
È quindi essenziale creare condizioni favorevoli che diventano opportunità, creando occupazione e di qualità.
L’alternativa è quella di diminuire le uscite, soprattutto le spese fisse, in modo da lasciare più soldi nelle tasche dei cittadini. Si pensa soprattutto in ambito fiscale, alle tasse (di collegamento, sui rifiuti, ecc.), alle imposte (di circolazione, ecc.) o ai premi (Cassa malati, assicurazioni, ecc.) che sono le più onerose e che pesano maggiormente nei bilanci familiari.

Nel mondo di oggi, quanto è importante la conciliabilità tra lavoro e famiglia? In che modo lo Stato e le aziende possono favorirla?
Poter conciliare la propria famiglia con il lavoro è oggi una delle priorità della società moderna. Da neopapà quale sono, lo sto vivendo sulla mia pelle.
I costi della vita sono in continuo aumento e pertanto le famiglie che possono permettersi di vivere con un solo reddito sono poche. Per questo motivo è importantissimo che i genitori possano conciliare nel miglior modo possibile l’attività professionale con quella familiare. Problema grave che si ripercuote anche sulla natalità, decisamente troppo bassa nel nostro Cantone.
In che modo lo Stato può favorire la conciliazione? Il tema del costo degli asili nido è un tema ostico e dovrebbe essere una delle priorità politiche. Per questo motivo una soluzione rilevante dovrebbe essere quella di rendere gli asili nido accessibili a tutti, quindi gratuiti. Poter conciliare la vita professionale con quella di genitore non deve essere un privilegio di poche persone, dovrebbe essere una possibilità data a tutti.
Una seconda misura applicabile dallo Stato e che vedo di buon occhio consiste nel premiare economicamente le aziende che offrono soluzioni efficaci alla conciliazione tra il lavoro e la famiglia.

Claudio Isabella

Per il Gran Consiglio: Lista 7, candidato 83