Tassazione dei frontalieri fino al 31.12.2022

In base all’Accordo tra Italia e Svizzera sulla tassazione dei lavoratori frontalieri del 1974:

  • I frontalieri che vivono con il proprio nucleo familiare nei Comuni di frontiera (vedi elenco) e che rientrano giornalmente in Italia pagano soltanto le imposte alla fonte in Svizzera. Il loro reddito da lavoro è esente da imposte fiscali in Italia.
  • I frontalieri che non vivono nei Comuni di frontiera (o che non hanno il rientro giornaliero) pagano anch’essi le imposte alla fonte in Svizzera. Hanno però poi l’obbligo di effettuare la dichiarazione dei redditi in Italia e pagare l’imposta IRPEF sul reddito svizzero (hanno però diritto al credito d’imposta per quanto già pagato in Svizzera e ad una franchigia fiscale di 7'500 €).

Tassazione dei frontalieri dal 2023

Il 23 dicembre del 2020 i rappresentanti di Governo di Italia e Svizzera hanno firmato un nuovo Accordo sulla tassazione dei lavoratori frontalieri che andrà a sostituire il vecchio Accordo bilaterale del 1974.

Sono attualmente in corso i lavori parlamentari nei due Stati al fine di sancire la definitiva entrata in vigore del testo prevista per il 1° gennaio 2023.

Il testo al momento prevede i seguenti punti:

  • grazie alla clausola di salvaguardia ottenuta da OCST, tutti i frontalieri residenti in fascia di frontiera con rientro giornaliero che hanno lavorato in Svizzera anche solo per pochi giorni tra il 1° gennaio 2019 e il 31 dicembre 2022 avranno diritto alle agevolazioni previste dal vecchio sistema fiscale fino alla pensione, anche in caso di cambiamento del posto di lavoro e di eventuali periodi di disoccupazione. Essi pertanto non subiranno alcun rincaro.
  • I frontalieri che cominceranno a lavorare in Svizzera dopo l’entrata in vigore del nuovo Accordo avranno invece un trattamento fiscale concorrenziale tra Italia e Svizzera sulla falsariga di quanto già oggi previsto per i frontalieri che non vivono nei Comuni di frontiera. In particolare essi pagheranno in Svizzera un’imposta alla fonte calcolata nella misura dell’80% e dovranno poi dichiarare l’intero reddito da lavoro in Italia con deduzione degli oneri sociali trattenuti in busta paga e detrazione dell’imposta alla fonte pagata in Svizzera. Essi potranno inoltre beneficiare di una franchigia di 7'500 € (il sindacato ha proposto di innalzarla a 10'000 €: la modifica è ancora in corso di valutazione).
  • I Comuni della fascia di frontiera continueranno a ricevere i ristorni dalla Svizzera fino al 31 dicembre 2033. Successivamente il Governo italiano garantirà ai Comuni cifre simili tramite nuovi meccanismi di compensazione finanziaria.

(Vedi l’articolo completo: Tassazione dei frontalieri: il nuovo accordo è ora realtà)

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