In Svizzera la disuguaglianza salariale, che altro non è che discriminazione di genere, risulta essere circa dell’8%. Per questo motivo la legge sulla parità di genere impone alle grandi aziende di fare delle analisi salariali. Ma la legge non prevede né controlli né sanzioni.

Con il 1. luglio è stata avviata la terza fase cioè quella dell’applicazione della legge che prevede, per le aziende con più di 100 dipendenti, l’obbligo di comunicare a dipendenti e azionisti i risultati dell’analisi salariale che avrebbero dovuto condurre. In questa occasione, Travail.Suisse guarda alle gravi lacune e ai punti deboli di questa legge. Con l’inizio di questa terza fase, si avvicina inesorabilmente il momento in cui la «lista nera» delle aziende non conformi verrà pubblicata: il 1. luglio 2023.
Le donne guadagnano in media l’8% in meno degli uomini, circa 694 franchi in meno ogni mese, unicamente per il fatto di essere donne. Per questo motivo è stata introdotta dal 1. luglio 2020 la legge sulla parità di genere, che prevede l’obbligo dell’analisi dei salari per tutte le aziende con 100 dipendenti o più.
Gravi lacune della legge sulla parità di genere
Purtroppo a causa delle lacune e dei punti deboli, questa legge rimane in gran parte priva di effetti. Per Thomas Bauer, responsabile della politica economica di Travail.Suisse l'assenza di controlli è un elemento determinante: «La mancanza di meccanismi di controllo e di sanzioni è assurda. Sarebbe come affidarsi esclusivamente alla collaborazione volontaria degli automobilisti quando si tratta di limiti di velocità sulle strade».
Per porre rimedio a queste lacune, due anni fa Travail.Suisse ha lanciato la piattaforma RESPECT8-3.CH. Attualmente 128 aziende, per un totale di circa 300’000 dipendenti, sono registrate nella «lista bianca» ossia quelle delle aziende conformi alla legge sulla parità di genere.
Con l’inizio della terza fase, si avvicina anche la diffusione della «lista nera» che sarà reperibile online dal 1. luglio 2023 ed elencherà le aziende che ignorano la parità di retribuzione non rispettando le disposizioni della legge sulla parità di genere. L’intento della piattaforma RESPECT8-3.CH è di intervenire laddove la legge è inadempiente: nel monitoraggio e nelle sanzioni.


Trad. C. Calderoni