Il 9 giugno 2024, i cittadini e le cittadine ticinesi saranno chiamati a votare su una modifica della legge riguardante l’Istituto di previdenza del Cantone Ticino (IPCT).

Una riforma cruciale per garantire la sostenibilità finanziaria dell’IPCT e per assicurare pensioni dignitose a circa 17’000 dipendenti pubblici, che rappresentano il 7% della forza lavoro in Ticino.
Gli assicurati all’IPCT svolgono ruoli fondamentali per il funzionamento dello Stato e della società ticinese, lavorando presso enti pubblici e parapubblici, scuole, servizi di polizia, case di riposo e servizi domiciliari. Il loro contributo è essenziale per il buon funzionamento delle istituzioni e per l’economia locale, essendo in gran parte residenti in Ticino.
Attualmente, le condizioni previdenziali dell’IPCT sono medio-basse rispetto ad altre casse pubbliche in Ticino e in Svizzera. Se la modifica di legge non verrà approvata, entro il 2031 le rendite dell’IPCT saranno tra le più basse delle casse pensioni pubbliche in Svizzera, con gravi conseguenze per i e le dipendenti, in particolare per quelli con salari più bassi, che rischiano di avvicinarsi ai minimi di legge LPP e quindi alla soglia di povertà.
Nel settore privato, la maggior parte delle casse pensioni offre condizioni superiori ai minimi legali. Ad esempio, la cassa pensioni della Migros prevede un obiettivo di rendita del 46,6% del salario assicurato, mentre l’IPCT, anche con misure di compensazione, arriva solo al 43,1%. Senza tali misure, l’obiettivo di rendita dell’IPCT scenderebbe al 36,8%, vicino al minimo LPP del 34%.
La riduzione progressiva del tasso di conversione (TdC) dal 6,17% al 5,25% è necessaria per garantire la stabilità finanziaria dell’IPCT, a causa dell’aumento della speranza di vita e della diminuzione dei rendimenti degli investimenti. Questa riduzione è infatti già stata attuata da altri istituti di previdenza in Svizzera. 
Per mitigare l’impatto della riduzione del TdC, la modifica di legge prevede misure di compensazione, con un costo di 14,6 milioni di franchi all’anno per il Cantone e 7,2 milioni a carico degli altri datori di lavoro affiliati all’IPCT. Gli assicurati contribuiranno con un aumento del prelievo sul salario assicurato e tramite lo scioglimento degli accantonamenti creati dall’IPCT. Questo compromesso, sostenuto dai sindacati OCST, SIT e VPOD e dalla maggior parte dei partiti politici, limiterà la diminuzione delle rendite a un massimo del 2%.
La votazione del 9 giugno 2024 rappresenta un momento cruciale per il futuro dell’IPCT e per la sicurezza economica dei suoi assicurati. Votare «Sì» alla modifica di legge è essenziale per evitare un drastico peggioramento delle condizioni pensionistiche e per garantire una previdenza equa e sostenibile per le e i dipendenti pubblici ticinesi.

Davina Fitas, responsabile del settore pubblico e docenti – OCST 



Un apparato di qualità al servizio del cittadino

Il prossimo 9 giugno, tutti saremo chiamati a esprimerci sulla modifica della legge dell’Istituto di previdenza del Canton Ticino (IPCT). Una decisione che influenzerà significativamente la vita di 17’000 persone, ossia: lavoratori e lavoratrici impegnati quotidianamente nell’erogazione di servizi essenziali alla cittadinanza, vuoi a livello amministrativo, vuoi nel settore socio-sanitario, vuoi nel settore della sicurezza. Servizi di cui tutti noi prima o poi beneficiamo nel corso della nostra vita. 
Per questo abbiamo la responsabilità di garantire che i lavoratori di questo settore beneficino di pensioni future adeguate, soprattutto a chi oggi percepisce salari più bassi, rispetto al passato, e che giocoforza sarebbe toccato maggiormente da questa mancata revisione legislativa. Vogliamo evitare in particolar modo di penalizzare chi per anni con passione e dedizione si spende e si spenderà per la collettività. 
La situazione attuale della cassa pensioni è molto critica e questa categoria di lavoratori potrebbe trovarsi con una delle rendite pensionistiche più basse della Svizzera.
Il Consiglio di Stato e il Gran Consiglio hanno finalmente trovato un punto di accordo, frutto di mesi e mesi di impegno e di negoziazioni tra i rappresentanti del personale (OCST/VPOD/SIT). Si è raggiunto un compromesso equilibrato, sostenibile e pragmatico.
Il nostro voto favorevole corrisponde pure a un atto di riconoscimento nei confronti del nostro servizio pubblico e parapubblico, perché una società che desidera un servizio di qualità deve offrire condizioni sociali di pari grado. Una risposta anche al dileggio a cui sono sempre più frequentemente sottoposti i dipendenti pubblici; un atteggiamento inaccettabile che indebolisce le nostre istituzioni e, a tendere, potrebbe intaccare anche la qualità dei servizi offerti. Mai come oggi, il Ticino ha bisogno di istituzioni forti e credibili. Per questo io sosterrò con convinzione la modifica della legge dell’IPCT. Un atto dovuto per continuare a beneficiare di qualità dei servizi, cosa che buona parte del mondo ci invidia.

Giorgio Fonio

Altre informazioni: https://www.ocst.ch/articoli/541-news/2260-votazione-del-9-giugno-2024-si-alla-modifica-di-legge-dellistituto-di-previdenza-del-cantone-ticino-ipct