In data 9 novembre 2022 si è riunita la Commissione paritetica del contratto collettivo degli Impiegati di commercio nell’economia ticinese. Tra i punti all’ordine del giorno c’era la discussione sul riconoscimento del carovita che, nel CCL in questione, non prevede un adeguamento automatico. Parliamo di un settore che negli intendimenti vorrebbe essere oltre che un punto di riferimento per modernità contrattuale, l’ambito maggiormente rappresentativo della categoria professionale dell’impiegato ticinese.

Sul tema degli adeguamenti la richiesta congiunta della parte sindacale SIC e OCST ha preso le mosse da una serie di constatazioni oggettive ed in particolare:

  • il livello del rincaro ad ottobre 2022 pari al 3% mette in forte difficoltà il potere d’acquisto delle collaboratrici e dei collaboratori;
  • c’è una generale tendenza, anche a livello istituzionale, a procedere con l’adeguamento di tutti gli stipendi;
  • in molti contesti professionali sottoposti a CCL si stanno concedendo adeguamenti salariali generalizzati;
  • se tale contratto vuole rappresentare un contesto professionale equilibrato e rappresentativo di tutte le parti coinvolte non può permettersi di perdere contatto con le esigenze di chi tutela e soprattutto non può correre il rischio di diventare espressivo di una sola delle due parti.

La prima reazione della rappresentanza dei datori di lavoro è stata di completa chiusura con un rifiuto della concessione di qualsiasi rincaro. Solo di fronte alla netta contrarietà dei sindacati la controparte ha formulato una proposta, unica e non negoziabile, che prevede il rincaro sui minimi contrattuali pari ad un 1,5% medio.

OCST e SIC hanno preso atto della decisione e della non negoziabilità della proposta e si sono detti rammaricati e certamente insoddisfatti. Lascia perplessi soprattutto l’impossibilità di raggiungere soluzioni maggiormente equilibrate. Visti gli alti livelli d’inflazione degli ultimi due anni, SIC e OCST avrebbero auspicato un adeguamento al 2,9% dei minimi tabellari e un adattamento generalizzato di tutti gli stipendi di almeno il 2%.

Nel rispetto dei livelli coinvolti e riconoscendo il valore fondamentale della contrattazione e del partenariato sociale, SIC e OCST non possono che esprimere la loro perplessità sulla soluzione adottata, soluzione che - pur rappresentando un risultato - non solo non è sufficiente a rispondere alle esigenze puntuali delle persone, ma non colma un evidente divario di competitività retributiva con altri settori e altri cantoni.