Giovedì 18 marzo OCST ha inviato la seguente lettera alle industrie del Mendrisiotto ancora attive. Richiesta che segue l'appello già fatto a livello cantonale. Analogamente hanno fatto gli altri segretariati OCST dislocati nel nostro Cantone.
 
Egregi Signori, il 14 marzo il Consiglio di Stato ha emanato, attraverso 4 distinte Risoluzioni, misure molto restrittive nei confronti e a tutela di tutta la popolazione, per evitare che il nostro sistema sanitario imploda, a discapito di tante vittime innocenti.
Oltre alla Risoluzione n. 1301/fp, che prescrive alla popolazione di “ridurre al minimo necessario gli spostamenti”, è stata introdotta la risoluzione 1298/fp, che definisce la chiusura di tutte le attività commerciali e produttive non di primaria necessità per la popolazione.
Lo Stato Maggiore Cantonale di Condotta ha inoltre specificato ulteriormente che le attività “devono essere limitate al minimo indispensabile”. Ciò significa che può essere svolto solo ciò che è oggettivamente urgente e non procrastinabile, comunque garantendo sempre la distanza sociale tra le persone.
Evidentemente risulta difficile per non dire impossibile lavorare in azienda garantendo la necessaria sicurezza per le lavoratrici e i lavoratori. A questo proposito ci sono pervenute numerosissime segnalazioni riguardanti situazioni di grossa difficoltà. Lavoratrici e lavoratori ci riferiscono che stanno vivendo, comprensibilmente, la propria presenza sui luoghi di lavoro con grande preoccupazione e paura, per essi e per i loro famigliari.
Sottolineiamo che, alcune aziende, anche di grandi dimensioni, hanno deciso, dimostrando grande sensibilità, di interrompere con effetto immediato la propria attività, mettendo al primo posto la salute dei propri collaboratori. Per ridurre al minimo i rischi e costi economici derivanti da questa situazione hanno chiesto, il sostegno dal Cantone e della SECO per facilitare l’accesso all’orario ridotto.
Con la presente, come intimato dall’autorità cantonale, vi esortiamo ad interrompere con effetto immediato le attività della vostra azienda ad eccezione di quelle necessarie per far fronte ai bisogni primari della popolazione.
Si tratta di una richiesta di buon senso, motivata da una comprovata emergenza sanitaria e che vede come priorità massima la tutela della salute vostra e di tutte le collaboratrici e collaboratori.