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La pace in un mondo in guerra

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28 Novembre 2022
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Venerdì 9 e sabato 10 dicembre 2022 si terrà a Massagno il III Festival della Dottrina sociale nella Svizzera italiana.

"Chiedi agli uomini se vogliano o no la pace. Tutta l’umanità, senza eccezioni, ti risponderà a una voce che se l’augura, che vi aspira, che la vuole e l’ama. Ma allora ama anche la giustizia! Pratica la giustizia e avrai la pace." Sant'Agostino

Con la sua terza edizione del Festival della Dottrina sociale, la Rete Laudato si’ della Svizzera italiana vuole contribuire a realizzare un network sociale per la pace tra le tante realtà presenti sul territorio ticinese, dando spazio e opportunità di esprimersi a molte voci: sia per congiungersi in un fermo rifiuto della guerra ovunque nel mondo, sia per avviare processi concreti al fine di realizzare quella giustizia politica e sociale senza la quale ogni pace resta una mera utopia.

Vi aspettiamo numerosi!

>>Programma completo del Festival

Aumento dei premi di cassa malati 2023

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27 Settembre 2022
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Il continuo rincaro del premio di cassa malati non può che preoccupare. La famiglie quest’anno si troveranno confrontate con una serie di aumenti su beni e servizi di prima necessità: il cibo, l’energia, il tasso ipotecario per chi ce l’ha, e la salute, con il continuo rincaro dei premi di cassa malati. Come noto, per il 2023 si prospetta in Ticino un aumento del 9.2%.

La cassa malati è un elemento che ormai consuma una parte rilevante dei redditi specialmente delle famiglie. Naturalmente il problema è complesso. È un problema sistemico: è cioè impossibile indentificare un fattore dominante sul quale agire e la soluzione probabilmente è da ritrovare in una serie di interventi che riguardano non solo i costi dei componenti, ma anche i rapporti tra di essi, le procedure, la trasmissione delle informazioni. È importante constatare che non esiste una ricetta miracolosa.

Può funzionare solo un lavoro meticoloso di tutti gli attori coinvolti che devono dimenticare gli obiettivi di parte, e, in qualche caso, la ricerca del guadagno, per orientarsi verso un contenimento dei costi. Naturalmente per raggiungere questo obiettivo è fondamentale che le parti in causa, come i Cantoni, abbiano a disposizione tutte le informazioni necessarie per poter analizzare la situazione, decidere ed esercitare fino in fondo il proprio ruolo.

Il continuo aumento dei premi e il ricorso da parte di molti alla franchigia più alta per contenere le spese, inducono già molte persone a rinunciare a curarsi anche in caso di reale bisogno. È una deriva che nessuno desidera.

Tra gli elementi in gioco, centrale anche se non risolutivo, resta il problema delle riserve che deve essere attentamente valutato. Se le riserve sono accantonate in caso di emergenza, quest’anno il ricorso a questa fonte di finanziamento sarebbe certamente stato opportuno. Nelle scorse settimana il Consiglio degli Stati ha respinto una mozione ticinese che chiedeva di imporre alle Casse malati di ridurre le riserve eccessive in favore degli assicurati. La giustificazione posta dal Consiglio degli Stati è che già gli assicuratori malattia hanno la facoltà di agire in questo senso. Ma potere non corrisponde necessariamente ad agire.

Nel corso delle trattative per l’adeguamento dei salari al rincaro, il sindacato OCST chiederà che venga considerato anche questo importante aumento di spesa per le lavoratrici e i lavoratori.

AVS 21 approvata per un pugno di voti

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25 Settembre 2022
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Dobbiamo purtroppo constatare come la riforma AVS 21 sia stata approvata da una risicatissima maggioranza dei votanti. Ancora una volta c’è una netta divisione tra quanto sostenuto in Ticino e nei cantoni romandi e quanto scelto nei cantoni di lingua tedesca. Ma la divisione più forte, che è emersa nettamente nei sondaggi, è quella fra donne e uomini. Oggi è stata in sostanza presa una decisione che scontenta decisamente la parte femminile dei votanti.

 

È importante che la politica rifletta su questo fatto e prenda in seria considerazione le argomentazioni di chi, come il sindacato OCST, era contrario a questa riforma. È importante in particolare che vengano riviste le assurde decisioni prese a livello nazionale da parte di chi ostacola una riforma della Legge previdenza professionale. È necessario che le rendite delle donne vengano nettamente migliorate a livello di LPP: una differenza a livello pensionistico del 37% con gli uomini non è in nessun modo accettabile ed è pure inaccettabile che troppe lavoratrici non abbiano un Secondo pilastro. Invece il Parlamento ha respinto l’interessante soluzione di compromesso proposta congiuntamente dai sindacati e dal padronato scegliendo di favorire, di fatto, gli assicuratori che vorrebbero evitare una riforma.

 

Chiediamo che la Deputazione ticinese alle Camere federali si incarichi di rappresentare il pensiero della maggior parte dei votanti del nostro Cantone e sostenga un'adeguata riforma della Legge previdenza professionale.

28 settembre: no a un taglio delle pensioni del personale pubblico

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22 Settembre 2022
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Le rendite del personale del settore pubblico assicurato presso l’IPCT (Istituto di Previdenza del Cantone Ticino) subiranno mediamente, a partire dal 2024, un’ulteriore riduzione del 20%.È questa la conseguenza della decisione presa dal Consiglio di amministrazione dell’IPCT di ridurre il tasso di conversione, cioè quella percentuale che trasforma, al momento di andare in pensione, il capitale accumulato negli anni in una rendita annuale. La riforma dalla stessa IPCT approvata nel 2012 dal Parlamento cantonale aveva però già comportato una diminuzione del 20%.

- 40% in 15 anni. Mai successo.

Diversi salariati assicurati presso l’IPCT hanno perciò deciso di organizzarsi e mobilitarsi per opporsi a questo nuovo taglio delle pensioni. Hanno costituito un comitato d’azione – Rete per la Difesa delle Pensioni (ErreDiPi). Questa rete indice ora una Giornata d’azione contro il taglio delle pensioni

Mercoledì 28 settembre in mattinata

su ogni posto di lavoro

PAUSA PROLUNGATA e SCAMBIO DI OPINIONI

Sul nostro luogo di lavoro, prendiamoci un momento per uno scambio di opinioni con colleghi e colleghe: può essere un caffè di protesta con autocollanti ErreDiPi bene in vista (arrivano...), o una riunione spontanea, o un collegio docenti straordinario in orario scolastico... Dobbiamo allargare la rete e convincere chi ci sta vicino a venire a Bellinzona nel pomeriggio.

Niente scuse!

ore 17:30, Bellinzona

piazza Stazione FFS

MANIFESTAZIONE

Andiamo poi in corteo da piazza Stazione a piazza Governo. Ciascuno di noi porti qualcuno... È la prima giornata di un percorso di mobilitazione a sostegno delle nostre rivendicazioni. L’ErreDiPi chiede infatti il ritiro della decisione di ridurre il tasso di conversione. E tu, quanto perderai…?

 

>>Volantino

Rinnovato il contratto collettivo di lavoro di AET

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01 Giugno 2022
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La Direzione dell’Azienda Elettrica Ticinese (AET) e i rappresentanti dell’Organizzazione Cristiano-Sociale del Cantone Ticino (OCST) e del Sindacato svizzero dei servizi pubblici (VPOD) hanno siglato il nuovo contratto collettivo di lavoro per il personale di AET, valido per il periodo 2022 – 2026.

Sin dal 2002 il personale di AET soggiace al suo specifico contratto collettivo di lavoro, che definisce le condizioni di lavoro quadro per tutto il personale dell’azienda. Al 01.01.2022 AET occupava 311 dipendenti (equivalenti a 291 posti a tempo pieno), di cui 45 apprendisti ripartiti su 9 diverse professioni.

La trattativa per il rinnovo del contratto ha coinvolto la Direzione di AET da una parte ed i sindacati OCST e VPOD, unitamente alla Commissione dipendenti AET, dall’altra parte. La trattativa ha avuto luogo in un clima costruttivo, improntato alla massima collaborazione. Fra gli aggiornamenti del nuovo contratto si rilevano l’innalzamento dello stipendio minimo a CHF 4'000 mensili (per tredici mensilità), il congedo paternità di 12 giorni lavorativi anche nei casi di adozione e la formalizzazione ufficiale del telelavoro. In relazione alla flessibilità ed alla compensazione dei tempi di lavoro, nel nuovo contratto sono state considerate le esperienze acquisite nel corso della pandemia.

Tutti i dipendenti assoggettati al contratto collettivo di lavoro sono stati coinvolti nel voto di approvazione del nuovo contratto, avvenuto alla fine del 2021: la votazione ha avuto luogo in modalità digitale, con garanzia di anonimità. La larghissima maggioranza di coloro che si sono espressi ha approvato il rinnovo del contratto.

I rappresentanti di OCST e VPOD, unitamente alla Direzione e al Consiglio di amministrazione di AET, esprimono soddisfazione per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro.

I delegati e le delegate di Travail.Suisse chiedono pensioni eque e consistenti aumenti salariali

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28 Aprile 2022
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I delegati e le delegate di Travail.Suisse, l'organizzazione mantello indipendente dei lavoratori e delle lavoratrici, hanno preteso nel corso dell’assemblea del 27 aprile, pensioni eque per le donne, consistenti aumenti salariali per tutti i lavoratori e le lavoratrici e un'offensiva di formazione continua. La crescente inflazione e l'andamento dei salari sono stati i temi trattati dal presidente della Banca nazionale, Thomas Jordan.

Durante l’Assemblea dei delegati e delle delegate, il presidente Adrian Wüthrich ha sottolineato quanto siano importanti nella situazione attuale i sindacati e le associazioni del personale per i lavoratori e le lavoratrici. Le discussioni riguardo le pensioni, la legge sul lavoro e la crescente inflazione dimostrano inequivocabilmente che il loro impegno è più che mai necessario affinché tutti possano beneficiare del successo economico. In questo senso, i circa 60 delegati e delegate hanno accolto all'unanimità tre risoluzioni per il bene dei lavoratori e delle lavoratrici.

Garantire il potere d'acquisto - aumentare significativamente i salari
Negli ultimi mesi, l'inflazione ha raggiunto picchi mai visti negli ultimi 14 anni. Per mitigarla, è urgente concedere consistenti aumenti salariali a tutti i lavoratori e lavoratrici. Sono necessari aumenti salariali maggiori per coloro che hanno salari medi e bassi, essendo loro particolarmente colpiti dagli aumenti dei prezzi. Questo è l'unico modo per garantire il potere d'acquisto. Thomas Bauer, responsabile della politica economica, ha dichiarato: “L'anno scorso la produttività è aumentata in modo significativo in diversi settori. Di conseguenza c'è un notevole margine di manovra per gli aumenti salariali”.

Nel suo discorso, il presidente della Banca nazionale Thomas Jordan ha sottolineato l'importanza del partenariato sociale e ha ringraziato i delegati e le delegate di Travail.Suisse per il loro importante contributo. “Il partenariato sociale consente alle aziende di trovare soluzioni in situazioni difficili e di rimanere competitive”.

Pensioni eque per le donne
Con un'ampia alleanza, Travail.Suisse ha promosso con successo il referendum contro l'ultima riforma AVS. L'AVS viene riformata quasi esclusivamente sulle spalle delle donne, nonostante “il divario pensionistico” di genere (gender pension gap) tra donne e uomini sia di un terzo. Ma non è tutto: ora il Parlamento vuole imporre una riforma della previdenza professionale che porterà a una massiccia riduzione delle pensioni, sia per le donne che per gli uomini. Ancora una volta, le classi con reddito più basso sarebbero particolarmente colpite. Eppure il compromesso delle parti sociali riguardo la LPP sarebbe una proposta attuabile e stabile. La consigliera nazionale Léonore Porchet, vicepresidente di Travail.Suisse, lo afferma chiaramente: “È necessario raggiungere sia la parità salariale che pensionistica perché tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici meritano una pensione dignitosa”.

Formazione continua per tutti
Il “Barometro delle Condizioni di lavoro” di Travail.Suisse mostra anno dopo anno che le persone scarsamente qualificate, le donne, i migranti e i lavoratori part-time sono chiaramente discriminati quando si tratta di formazione continua. Solo la metà dei lavoratori e delle lavoratrici è incoraggiata dal proprio datore di lavoro a seguire una formazione continua. Di conseguenza per loro diminuiscono le opportunità sul mercato del lavoro. Gabriel Fischer, responsabile della politica della formazione afferma: «Travail.Suisse chiede alla politica e ai datori di lavoro di impegnarsi fortemente a favore della formazione continua. C'è un urgente bisogno di capire che mantenere l'occupabilità di tutti i lavoratori e di tutte le lavoratrici è una responsabilità dell’intera società”.

151'782 firme: un forte segnale contro lo smantellamento dell’AVS!

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25 Marzo 2022
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Un’ampia alleanza deposita le firme contro l’innalzamento dell’età di pensionamento.

L’alleanza referendaria ha consegnato oggi, venerdì 25 marzo, alla Cancelleria federale più di 150’000 firme contro la riforma AVS 21. Grazie ad un’eccezionale mobilitazione, è riuscita a raccogliere prima del termine tre volte le firme necessarie! Questa ampia alleanza può quindi lanciare un segnale forte contro un progetto di smantellamento che mira a risparmiare circa 10 miliardi di franchi sulle spalle delle donne.

Le donne subiscono già ora una perdita di rendita di circa un terzo rispetto agli uomini. Per questo è totalmente inaccettabile peggiorare ancor di più la loro situazione al pensionamento. Ma questo non è l’unico problema: AVS 21 è la prima tappa di un piano di lungo respiro che mira a smantellare la previdenza vecchiaia. L’idea è questa: aumentare per tutti l’età di pensionamento almeno a 66 anni. Anche nel secondo pilastro è previsto un progetto di riduzione delle prestazioni pensato soprattutto nell’interesse delle persone che guadagnano di più e favorevole alle banche e alle assicurazioni.

In altre parole: si dovrà lavorare di più per una rendita più bassa. La banche e le assicurazioni hanno tutto l’interesse ad indebolire l’AVS, sulla quale non guadagnano, e a sviluppare invece la previdenza privata, molto più lucrativa. Ma la stragrande maggioranza delle persone che lavorano beneficiano di un’AVS forte, non di un 3° pilastro, troppo costoso. Una ragione in più per fermare ora questo progetto con un secco NO ad AVS 21. 

Un finanziamento solido dell’AVS, per esempio facendo capo agli utili della Banca nazionale, è essenziale per scongiurare l’aumento dell’età di pensionamento.

Il grande successo di questa raccolta firme è un forte segnale del sostegno di cui questo referendum gode.

Il Consiglio nazionale rifiuta di migliorare la protezione contro il licenziamento abusivo

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16 Marzo 2022
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Le lavoratrici e i lavoratori non saranno maggiormente protetti contro il licenziamento abusivo. Il Consiglio nazionale ha rifiutato l’iniziativa in questo senso del Canton Ticino. L’iniziativa voleva che la cosiddetta “disdetta per sostituzione”, con la quale il lavoratore precedente viene sostituito da un altro con pari qualifiche, ma meno costoso, venisse definita abusiva. Per Travail.Suisse, questa decisione del Consiglio nazionale è incomprensibile.

Il Consiglio nazionale oggi si è pronunciato contro l’iniziativa del Canton Ticino. Questa voleva ancorare al Codice delle obbligazioni una migliore protezione dal licenziamento: le disdette di lavoratori che vengono sostituiti da altri con pari qualifiche, ma salari più bassi, le cosiddette disdette per sostituzione, sarebbero state considerare abusive; lo stesso per quelle ricevute dai lavoratori che non sono disposti ad accettare riduzioni del salario con una disdetta del contratto precedente.

Questa proposta mirava ad affiancare alle misure di accompagnamento una regolamentazione più efficace. “L’iniziativa ticinese sarebbe stata un passo avanti per molti, ha detto Thomas Bauer, responsabile della politica economica per Travail.Suisse. Il Consiglio nazionale ha perso un’occasione per introdurre un’integrazione interessante alla protezione dal licenziamento”.

Secondo Giorgio Fonio, segretario regionale OCST Mendrisiotto, “questa era un’iniziativa che voleva tutelare le lavoratrici e i lavoratori nel momento in cui nel Canton Ticino sono evidenti l’effetto sostituzione e la pressione sui salari. Dispiace che il Parlamento nazionale non abbia colto l’importanza di questo tema”.

Il comunicato in francese>>

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