I lavoratori edili del Canton Ticino, riunitisi oggi in assemblea generale a Bellinzona, prendono atto

  • dell’aggressivo atteggiamento della SSIC al tavolo delle trattative nazionali, il cui pacchetto rivendicativo volto a stravolgere il Contratto nazionale mantello dell’edilizia principale con proposte volte alla massima flessibilità (oraria, salariale) nonché al mai sottaciuto obiettivo di “dimezzare il contratto” è considerato provocatorio e irresponsabile;
  • dei modi autoritari sviluppati durante la trattativa, ancorata oggi a proposte padronali vincolanti e peggiorative che subordinano l’esistenza stessa del contratto (la più volte sbandierata possibilità di vuoto contrattuale) e soluzioni nei confronti delle problematiche reali avanzate dai lavoratori (giornate troppo lunghe, intemperie, tempo di viaggio, protezione dei lavoratori più anziani, salari);
  • dello sviluppo di forme repressive sui cantieri, dove ai lavoratori sono negati i più elementari diritti costituzionali legati all’informazione e alla sindacalizzazione;
  • della situazione drammatica che si evolve sui cantieri giorno dopo giorno, dove guerra dei prezzi e termini di consegna impossibili hanno generato un’esplosione dei ritmi di lavoro senza precedenti;
  • che dal 1. gennaio 2023 l’intero settore edile entrerà in una situazione di vuoto contrattuale.

Considerano necessario

  • contestare con forza l’attitudine padronale al tavolo delle trattative, se necessario utilizzando in futuro forme diverse di pressione;
  • pretendere che le trattative, a partire dalla prossima tornata prevista il 21 ottobre 2022, si sviluppino sulla base di presupposti costruttivi e non di diktat padronali;
  • esigere dal nuovo contratto un rafforzamento della protezione della salute e dei diritti dei lavoratori così come l’introduzione di misure contro il dumping salariale;
  • stigmatizzare il comportamento di alcuni impresari costruttori ticinesi che, con sistemi deplorevoli, hanno tentato di impedire ai lavoratori di manifestare per la propria dignità, per il contratto dell’edilizia e per il futuro del settore.

L’assemblea conferisce un chiaro mandato alle organizzazioni sindacali OCST e UNIA affinché sia tutelata fino in fondo la dignità dei lavoratori e siano messe in campo tutte le iniziative necessarie volte alla difesa e al rafforzamento dei disposti contrattuali.