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CNM edilizia: gli impresari costruttori e i sindacati raggiungono un accordo

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News edilizia e affini
29 Novembre 2022
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Nella notte tra lunedì 28 e martedì 29 novembre 2022 le delegazioni negoziali della Società Svizzera degli Impresari Costruttori SSIC e dei sindacati Unia e Syna/Ocst hanno trovato un accordo dopo intense trattative. Fanno parte di questo risultato alcune semplificazioni nell’organizzazione dell’orario di lavoro e miglioramenti volti ad aumentare l’attrattività del settore. I salari effettivi verrebbero aumentati di CHF 150 e i salari minimi di CHF 100 a partire dal 1. gennaio 2023. Il nuovo Contratto nazionale mantello (CNM) verrebbe stipulato per tre anni. L’esito dei negoziati deve ancora essere approvato dagli organi decisionali di entrambe le parti.

Le delegazioni negoziali hanno raggiunto un accordo. Il risultato è frutto di intense trattative in cui entrambe le parti hanno dovuto fare dei passi per venirsi incontro. Il risultato prevede un aumento del salario effettivo per tutti di 150 CHF al mese. I salari minimi saranno aumentati di CHF 100 al mese.

Adeguamenti del CNM esistente
Nel corso delle trattative sono stati concordati vari adeguamenti del contratto esistente. Il contratto sarà stipulato per tre anni. Oltre a diversi adattamenti tecnici, i principali punti sono quelli elencati di seguito.
• L’anno di conteggio non andrà più dal 1. gennaio al 31 dicembre, ma varrà ora uniformemente dal 1. maggio al 30 aprile dell’anno successivo.
• A partire dalla data di riferimento del 30 aprile le imprese potranno scegliere ora tra una fascia di oscillazione da 0 a più 100 ore e una fascia da meno 20 a più 80 ore, per gestire le ore in più rispettivamente in meno. Dovrebbe essere possibile riportare le ore in meno all’anno successivo.
• Sono possibili almeno 5 giorni di compensazione all’anno. In questo contesto le commissioni paritetiche professionali possono determinare esplicitamente disposizioni più restrittive a livello regionale, in considerazione delle condizioni locali. Le regolamentazioni regionali attuali non sono messe in discussione.
• Le 2’112 ore lavorative annuali e l’orario di lavoro settimanale rimangono invariati. Se vengono effettuate ore supplementari, le ore 49 e 50 possono essere riportate nel saldo orario, per queste ore continuerà a essere pagato il supplemento del 25%.
• Per le interruzioni dovute alla canicola o alle intemperie deve essere possibile compensare le ore con le ore supplementari.
• Il rimborso per il chilometraggio dei veicoli privati sarà portato a 0.70 franchi.
• Il congedo paternità di 10 giorni verrebbe finanziato con una retribuzione del 100% senza alcuna perdita di stipendio.
• L’attuale tribunale arbitrale viene abolito e sostituito da tribunali ordinari. Tuttavia, entrambe le parti rinunciano a ricorsi relativi ai tempi di viaggio o all’obbligo di mantenere la pace.
• I punti aperti come la tutela della salute o l’organizzazione dell’orario di lavoro devono essere portati avanti in un gruppo di lavoro, al di là dei negoziati.

Il risultato delle trattative è presentato agli organi decisionali di entrambe le parti
Con il risultato delle delegazioni negoziali, le due parti sono riuscite a compiere un passo importante verso un nuovo CNM. Questo risultato deve ora essere approvato dagli organi decisionali di entrambe le parti. Per quanto riguarda i sindacati, il 10 dicembre si terrà la conferenza professionale, mentre per gli impresari costruttori sarà l’assemblea dei delegati della SSIC a decidere sul risultato definitivo il 13 gennaio 2023.

Si ferma l'edilizia ticinese in difesa del contratto e della dignità dei lavoratori

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News edilizia e affini
17 Ottobre 2022
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Oltre 2500 gli edili riuniti in assemblea a Bellinzona. Un nuovo contratto che rafforzi la protezione della salute e dei diritti dei lavoratori e tuteli fino in fondo la loro dignità. È la richiesta perentoria di oltre 2500 lavoratori edili ticinesi, riuniti oggi a Bellinzona nell’ambito di una giornata cantonale di mobilitazione (cui ne seguiranno altre nel resto della Svizzera) contro i tentativi della Società svizzera degli impresari costruttori (SSIC) di imporre ancora più flessibilità oraria e salariale in un settore dove i ritmi di lavoro già hanno raggiunto livelli mai visti. Riuniti in assemblea generale, gli edili proventi da ogni angolo del Ticino (dove oggi l’80 per cento dei cantieri sono chiusi), hanno approvato per acclamazione una risoluzione che conferisce mandato alle organizzazioni sindacali OCST e Unia di mettere in campo «tutte le iniziative necessarie volte alla difesa e al rafforzamento» del Contratto nazionale mantello (CNM) che giunge a scadenza a fine anno e che pertanto deve essere rinegoziato. I manifestanti, che nel primo pomeriggio daranno vita ad un corteo per le vie della capitale, hanno anche indirizzato una lettera ai membri del Gran Consiglio per chiedere maggiori sforzi in difesa di un mercato del lavoro «sano e leale».

I lavoratori chiedono soluzioni alle problematiche reali cui sono confrontati quotidianamente: giornate troppo lunghe, condizioni atmosferiche avverse, tempi di trasferta non riconosciuti appieno, salari inadeguati e scarsa protezione dei lavoratori più anziani. Richieste cui la SSIC, nel quadro dei negoziati per il rinnovo del CNM in corso a livello nazionale, risponde con proposte che vanno nella direzione opposta, di una flessibilizzazione totale dell’orario di lavoro che porterebbe a giornate lavorative di 12 ore e settimane di 58. Una minaccia per la salute e per la qualità della vita familiare e privata. Di qui la stigmatizzazione dell’attitudine padronale al tavolo delle trattative e la pretesa che queste possano svilupparsi, già a partire dalla prossima tornata negoziale del 21 ottobre, «sulla base di presupposti costruttivi e non di diktat padronali», si legge nella risoluzione. Una risoluzione che pure condanna «il comportamento di alcuni impresari costruttori ticinesi, che con sistemi deplorevoli, hanno tentato di impedire ai lavoratori di manifestare per la propria dignità, per il contratto dell’edilizia e per il futuro del settore».

Non si chiede la luna

«I lavoratori non chiedono la luna. Sono abituati ai sacrifici», ha affermato durante l’assemblea Dario Cadenazzi, responsabile del settore di Unia Ticino e Moesa, illustrando le principali rivendicazioni portate al tavolo delle trattative col padronato: una migliore protezione dei lavoratori anziani, regole chiare in caso di intemperie (lavorare con 36 gradi è una follia), tempi di trasferta pagati interamente dal datore di lavoro e giornate lavorative meno lunghe.

Altro che tagliare i salari dei lavoratori anziani di 800 franchi al mese come pretende di fare il padronato, ha aggiunto Paolo Locatelli, vicesegretario cantonale e responsabile dell’edilizia del sindacato OCST, definendo questo atteggiamento come «una vera vergogna, che va contro la dignità di tutti i lavoratori». «Siamo oltre 2500 e oggi vogliamo lanciare un chiaro monito a tutti gli impresari della Svizzera: senza i lavoratori non si costruisce niente!», ha aggiunto Locatelli.

C’è posta per il Gran Consiglio

Il futuro del settore edile è anche al centro delle considerazioni contenute in una lettera aperta firmata da Unia e OCST ai parlamentari cantonali (riuniti in sessione da oggi a mercoledì) con cui si richiamano «le forze politiche a moltiplicare gli sforzi», in particolare nella direzione di un «rafforzamento degli organi di controllo» del mercato del lavoro, «per un maggior senso di responsabilità da parte dei committenti pubblici» sia nell’ambito delle aggiudicazioni sia per quanto riguarda i tempi di consegna, nonché per definire «chiari indirizzi politici e fatti concreti» in materia di lotta al dumping salariale e sociale. Servono poi sforzi anche sul fronte giudiziario, in particolare andrebbe costituita una sezione del lavoro presso il Ministero pubblico, si auspica nella lettera trasmessa ai 90 granconsiglieri.

Dopo questa prima giornata che ha visto l’edilizia ticinese fermarsi, la mobilitazione prosegue nelle prossime settimane nella Svizzera tedesca e in Romandia. «Ci aspetta una fase molto calda. Ma sappiamo benissimo che se lotteremo uniti, vinceremo. Senza di voi la Svizzera si ferma», ha commentato Nico Lutz, membro della direzione nazionale di Unia e responsabile del settore dell’edilizia.

 

17 ottobre - Giornata di mobilitazione del settore edile

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News edilizia e affini
17 Ottobre 2022
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I lavoratori edili del Canton Ticino, riunitisi oggi in assemblea generale a Bellinzona, prendono atto

  • dell’aggressivo atteggiamento della SSIC al tavolo delle trattative nazionali, il cui pacchetto rivendicativo volto a stravolgere il Contratto nazionale mantello dell’edilizia principale con proposte volte alla massima flessibilità (oraria, salariale) nonché al mai sottaciuto obiettivo di “dimezzare il contratto” è considerato provocatorio e irresponsabile;
  • dei modi autoritari sviluppati durante la trattativa, ancorata oggi a proposte padronali vincolanti e peggiorative che subordinano l’esistenza stessa del contratto (la più volte sbandierata possibilità di vuoto contrattuale) e soluzioni nei confronti delle problematiche reali avanzate dai lavoratori (giornate troppo lunghe, intemperie, tempo di viaggio, protezione dei lavoratori più anziani, salari);
  • dello sviluppo di forme repressive sui cantieri, dove ai lavoratori sono negati i più elementari diritti costituzionali legati all’informazione e alla sindacalizzazione;
  • della situazione drammatica che si evolve sui cantieri giorno dopo giorno, dove guerra dei prezzi e termini di consegna impossibili hanno generato un’esplosione dei ritmi di lavoro senza precedenti;
  • che dal 1. gennaio 2023 l’intero settore edile entrerà in una situazione di vuoto contrattuale.

Considerano necessario

  • contestare con forza l’attitudine padronale al tavolo delle trattative, se necessario utilizzando in futuro forme diverse di pressione;
  • pretendere che le trattative, a partire dalla prossima tornata prevista il 21 ottobre 2022, si sviluppino sulla base di presupposti costruttivi e non di diktat padronali;
  • esigere dal nuovo contratto un rafforzamento della protezione della salute e dei diritti dei lavoratori così come l’introduzione di misure contro il dumping salariale;
  • stigmatizzare il comportamento di alcuni impresari costruttori ticinesi che, con sistemi deplorevoli, hanno tentato di impedire ai lavoratori di manifestare per la propria dignità, per il contratto dell’edilizia e per il futuro del settore.

L’assemblea conferisce un chiaro mandato alle organizzazioni sindacali OCST e UNIA affinché sia tutelata fino in fondo la dignità dei lavoratori e siano messe in campo tutte le iniziative necessarie volte alla difesa e al rafforzamento dei disposti contrattuali.

Allerta canicola! Prolungamento e passaggio di livello

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19 Luglio 2022
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MeteoSvizzera ha comunicato un prolungamento dell'allerta canicola sino a martedì 26 luglio 2022 sera e, a partire da lunedì 25 luglio a mezzogiorno, il passaggio al livello 3 dell’allerta canicola (ora 4) per le basse quote del Ticino e del Sottoceneri.

Leggi tutto: Allerta canicola! Prolungamento e passaggio di livello

Fallite le trattative salariali dell’edilizia

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02 Novembre 2020
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Le trattative salariali nel settore dell’edilizia principale sono fallite dopo l’ultimo incontro di trattativa dello scorso mercoledì 28 ottobre. La Società Svizzera Impresari Costruttori insiste nel pretendere una diminuzione dei salari e rifiuta categoricamente di entrare in materia su un premio Covid.

Leggi tutto: Fallite le trattative salariali dell’edilizia

Cantieri edili pronti a ripartire: ecco i dettagli

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19 Aprile 2020
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Estratto Risoluzione Governativa  - valida da lunedì 20.4.2020 sino a domenica 26.4.2020

Le attività di cantiere restano sospese. Nel rispetto delle norme igieniche accresciute e di distanza sociale sono permesse: attività sui cantieri all'aria aperta o al coperto, svolte da 10 o meno persone oppure attività di lavorazione ed estrazione della pietra naturale svolte da 10 o meno persone. 

Leggi tutto: Cantieri edili pronti a ripartire: ecco i dettagli

Processo Consonni: i lavoratori non ci stanno

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30 Ottobre 2019
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Il dispositivo della sentenza del processo Consonni ha lasciato senza parole gli ex lavoratori impiegati in diversi cantieri svizzeri (residenze ed alberghi di lusso) con salari nettamente inferiori ai minimi dei CCL.

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Primo maggio: parità, occupazione e condizioni di lavoro

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01 Maggio 2019
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Sono tanti i temi di riflessione per questo Primo maggio 2019. In occasione della Festa dei lavoratori non possiamo che osservare che, dopo cent’anni di intenso lavoro, di impegno, di lotta in rappresentanza dei lavoratori, l’attività del sindacato OCST non ha certo esaurito la sua importanza. 
Leggi tutto: Primo maggio: parità, occupazione e condizioni di lavoro

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